La prima impressione che si ha arrivando in Vietnam è quella di essere circondati da un numero impressionante di motorini carichi di ogni genere di mercanzia, su cui viaggiano con disinvoltura fino a quattro persone, a volte anche con il cane, con guidatori incuranti delle strisce pedonali, delle regole stradali e dei semafori; si sorpassano, si incastrano tra loro, a volte procedendo contromano, in un ininterrotto coro di clacson. La prima cosa da fare, quindi, arrivando in Vietnam, è imparare ad attraversare la strada.

Sembra strano ma c’è un metodo: basta trovare il coraggio di scendere dal marciapiede e poi camminare lentamente ma decisi, senza mai fermarsi e senza guardare; saranno i motorini a schivarvi! Passo dopo passo, quasi magicamente, li vedrete aprirsi a ventaglio intorno a voi, passandovi accanto senza neppure sfiorarvi per poi infilarsi nuovamente in un groviglio che sembra inestricabile.

La seconda impressione è che il marciapiede venga usato per qualsiasi cosa tranne che per passeggiare; sul marciapiede infatti si prende il caffè, ci si taglia i capelli, si parcheggia il motorino, si vendono merci di qualsiasi tipo e soprattutto si pranza, si cena e si fa colazione: i vietnamiti – uomini e donne di ogni età – forse anche perché la loro cucina è fantastica, mangiano e cucinano ovunque, a qualsiasi ora e ininterrottamente, tutti seduti su minuscoli sgabelli e appoggiati a minuscoli tavolini. Ad ogni angolo si frigge qualcosa o si bolle una zuppa in un pentolone. I pedoni invece camminano tranquillamente per la strada cercando di schivare il traffico.

Detto questo il Vietnam è un paese splendido, con un paesaggio incantevole, e il suo è un popolo straordinario e con una incredibile energia. E’ anche un paese di gente gentile nonostante la storia travagliata, dove chiunque ti regala un sorriso: sereno, avvolgente, sincero, spontaneo. Se chiudo gli occhi sono ancora là, cullata dalle acque del Mekong….

Paola.